Il libro del mese di gennaio

Come risolvere i conflitti

Senza armi e senza odio con la resistenza civile

di Erica Chenoweth

Il Papa, a Natale, tuona abbastanza deciso: “Per dire “no” alla guerra bisogna dire “no” alle armi! La gente, che non vuole armi ma pane, che fatica ad andare avanti e chiede pace, ignora quanti soldi pubblici sono destinati agli armamenti. Eppure dovrebbe saperlo! Se ne parli, se ne scriva, perché si sappiano gli interessi e i guadagni che muovono i fili delle guerre”.

Nell’ultimo decennio, la spesa per le armi nei Paesi NATO della UE è cresciuta quattordici volte più del loro Pil complessivo.

Com’è possibile risolvere i conflitti senza armi e senza odio? Con la resistenza civile. La resistenza non violenta è stata resa popolare, nonché collaudata per la sua efficacia, dal leader indiano Gandhi nei suoi sforzi per ottenere l’indipendenza dagli inglesi. Come ci racconta Erica Chenoweth, nel suo libro, è una forma di azione collettiva che permette a civili disarmati di utilizzare una serie di metodi (scioperi, proteste, manifestazioni, boicottaggi e molti altri) per gestire un conflitto senza fare fisicamente del male all’avversario. Erica, una delle più eminenti esperte, ci spiega che cos’è la resistenza civile, come funziona, perché a volte fallisce, ma il più delle volte è efficace. Servendosi sia di esempi storici sia di episodi più contemporanei, come la Primavera araba e i vari movimenti attivi negli Stati Uniti, ci offre un quadro esauriente e, al contempo, sintetico, di questo metodo alternativo alla violenza e alla guerra. Con gli esiti di tutti i conflitti negli ultimi 120 anni. Il libro verrà presentato il 27 gennaio presso la sede Arci Biella in via della Fornace 8/b alle ore 10,30.

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